“I grappoli bianchi della robinia appendono ai rami dell’albero i loro lampioncini dall’odore snervante da cui cadono come gocciole i petali appassiti”. (Robert J. Courtine, La cucina dei fiori)
Questa
settimana gli alberi lungo le strade, sono riempiti di profumatissimi grappoli
di fiori bianchi.
Sapevo da
qualche tempo che con i fiori di robinia si possono fare frittelle, marmellate,
liquori, ecc…
Stamattina
sono andato a raccogliere un po’ di fiori con l’idea di provare le frittelle.
Mi chiedevo
come potevano essere queste frittelle, come i fiori le avrebbero rese speciali.
Dei fiori era presente il profumo, non sulle frittelle, ma piuttosto in
bocca.
Sono davvero
delicate e deliziose, assolutamente da rifare prima che le robinie si
sfioriscono (si possono raccogliere soltanto 10-15 giorni all’anno).
Ingredienti:
fiori di
robinia appena sbocciati
150g farina
un pizzico
di sale
1 bicchiere
di acqua
1 bicchiere
di birra
1 albume
Zucchero a
velo q.b.
olio per friggere
Preparazione:
Togliamo i fiori appena sbocciati dal “rametto” e dalle foglie.
Mettiamo in
una terrina la farina, il sale e l’acqua tiepida e mescoliamo bene. Aggiungiamo
un po’ alla volta la birra. Lasciamo riposare il tutto per almeno mezzora.
Montiamo a
neve l’albume e aggiungiamo alla pastella.
Mettiamo la
pastella e fiori ormai mescolati nell’olio bollente.Sgoccioliamo bene le frittelle con carta assorbente, mettiamo sopra lo zucchero a velo e serviamo tiepide.
I fiori
avanzati possono essere congelati e consumati in un altro momento.
N.B.: Non si devono usare né i semi né la
corteccia; le radici sono dolci ma molto tossiche.
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